Modificare la composizione corporea – Perchè falliamo

La natura è in grado di fornirci tutto ciò di cui abbiamo bisogno per stare bene e anche per cambiare il nostro aspetto fisico. Una condizione di obesità ad esempio altro non è che uno stato di infiammazione cronico con tutte le conseguenze negative che conosciamo; guarda caso le persone affette da obesità assumono pochi prodotti naturali lasciando invece spazio agli alimenti industriali. 

La dieta tipica odierna ormai è basata su prodotti trasformati industrialmente al fine di prolungare la conservazione degli alimenti ma alterando la natura e la struttura stessa del prodotto in questione. 

Ma perché ciò che è naturale al 100% dovrebbe essere cosi più potente rispetto a uno trasformato? 

Prendiamo un frutto qualsiasi come esempio ma questo è da applicare a qualunque alimento creato da “madre natura”; all’interno possiamo prevalentemente trovare acqua, fibre, zuccheri rappresentati dal fruttosio,  vitamine e sali minerali. 

  • L’acqua idrata le nostre cellule, e non solo;
  • lo zucchero ci dà energia ma il fruttosio è uno zucchero che non viene metabolizzato con sicurezza dal nostro organismo e che, probabilmente, induce insulino resistenza tramite i suoi metaboliti poiché migliaia di anni fa era un vantaggio evolutivo riuscire a conservare più grasso, ad oggi ovviamente no (teoria del gene risparmiatore);
  • Le fibre sono in grado di abbassare e rallentare l’assorbimento degli zuccheri e quindi di non innalzare la glicemia, preparano l’organismo (pancreas e fegato) all’iperglicemia e stimolano il metabolismo glucidico riducendo gli eventuali danni che indurrebbe il fruttosio presente nel frutto in questione, inducono il rilascio di incretine (articolo sulle incretine per maggiori dettagli QUI);
  • Le vitamine e i sali minerali fungono da antiossidanti per tamponare i radicali liberi e i fattori dell’infiammazione indotti sempre dal fruttosio. 

Cosa succede se si trasforma il frutto per esempio estraendo solo il succo al fine di produrre il succo di frutta? 

Semplicemente sarà presente unicamente il fruttosio e, in molti casi, vi sarà l’aggiunta di ulteriori zuccheri “artificiali”. I danni quindi non saranno tamponati poiché le vitamine, i sali minerali e le fibre sono presenti solo nella struttura stessa del frutto e totalmente assenti nel succo di frutta che è stato estratto. 

Ma non è finita. Il frutto, il cerale o qualsiasi altro alimento naturale è esposto continuamente a stress ambientali (freddo, siccità, disidratazione, parassiti ecc.) pertanto sintetizzerà composti in grado di resistere e sopravvivere. Alcuni di questi composti sono noti, come i flavonoidi, isoflavoni o le sirtuine; ad esempio quest’ultime in particolare sembrerebbero in grado di contrastare le malattie degenerative e l’invecchiamento cellulare. Quindi assumendo questi alimenti trasmetteremo al nostro stesso organismo questi composti salutari e speciali. Al contrario l’alimento trasformato perde gran parte di tutto ciò.

Anche gli stessi grassi che sarebbero normalmente presenti in alimenti assolutamente naturali con la trasformazione industriale diventano invece molecole genotossiche e cancerogene. Questi grassi pericolosi sono gli acidi grassi trans o idrogenati, chiamati cosi perché sono stati modificati industrialmente aggiungendo un atomo di idrogeno, come sempre scelta messa in atto dalle aziende alimentari per prolungarne la conservazione. 

tuberi e radici-benefici dei prodotti naturali

Molti acidi grassi salutari come quelli monoinsaturi e polinsaturi sono in grado di fungere da molecole in grado di stimolare l’espressione genica modificando il profilo lipidico, diminuendo il colesterolo LDL e aumentando le molecole HDL, diminuendo il rischio di eventi aterosclerotici e patologie cardiometaboliche.

Spesso e volentieri non è sufficiente la semplice restrizione calorica, il problema è anche nella qualità degli alimenti poiché lo stato di infiammazione presente in un soggetto obeso o con il diabete mellito di tipo 2 non verrà assolutamente annullato da alimenti senza nessuna proprietà benefica, al contrario persisterà e si svilupperà ulteriormente fino a degenerare. Come sempre solo la natura è in grado di fornirci tutto ciò di cui abbiamo bisogno per stare bene.

Consigli pratici: gli ingredienti

Nella lettura dell’etichetta di un prodotto è importante saper leggere e interpretare ogni voce al fine di ricercare il “non modificato”:

  • Meno ingredienti ci sono e meglio è, il prodotto deve essere quanto più naturale possibile;
  • Assolutamente da evitare gli alimenti raffinati quindi modificati industrialmente;
  • Scegliere prodotti con meno acidi grassi saturi possibili;
  • Scegliere prodotti con zero acidi grassi trans/idrogenati;
  • Consumare alimenti con all’interno acidi grassi non obesogeni come quelli monoinsaturi e polinsaturi (assumere pesce azzurro, frutta secca, semi e olio extravergine d’oliva) 
  • Per i soggetti obesi o sovrappeso che vogliono dimagrire ovviamente assicurarsi di trovarsi in un leggero deficit calorico, fare attività fisica e evitare assolutamente la restrizione calorica protratta per lunghi periodi. L’obbiettivo è tenere il metabolismo molto attivo cercando di mantenere un alto dispendio energetico indotto dagli alimenti e dall’attività fisica e una buona quantità di massa magra. Bisogna essere sazi e attendere pazientemente che gli alimenti salutari e benefici contrastino e sconfiggano lo stato infiammatorio. 
  • Al fine di rimanere sazi limitare i picchi glicemici assumendo tante fibre (scegliere cereali integrali decorticati e biologici, non raffinati), consigliati 25/30 grammi al giorno o 0,5 grammi per chilogrammo di peso corporeo. Se non si è abituati all’assumere fibre, iniziare da una quantità minore e alzare gradualmente.
  • Scegliere i prodotti con meno sodio/sale possibile per limitare eventuali danni cardiovascolari e abbassare la pressione arteriosa.

Bibliografia:

Carafa V, Rotili D, Forgione M, Cuomo F, Serretiello E, Hailu GS, Jarho E, Lahtela-Kakkonen M, Mai A, Altucci L. Sirtuin functions and modulation: from chemistry to the clinic. Clin Epigenetics. 2016 May 25;8:61. doi: 10.1186/s13148-016-0224-3. PMID: 27226812; PMCID: PMC4879741.

Carafa V, Rotili D, Forgione M, et al. Sirtuin functions and modulation: from chemistry to the clinic. Clin Epigenetics. 2016;8:61. Published 2016 May 25. doi:10.1186/s13148-016-0224-3

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